Durante la pandemia, i pagamenti tramite app e smartphone sono aumentati di più, poiché evitano di passare carte e contanti di mano in mano. Ma ora, oltre alla protezione dal virus, c'è un nuovo portafoglio digitale che consente di difendersi da furti e frodi online. Ecco come:
Nonostante il calo generalizzato della spesa causato dalla pandemia di coronavirus, che ha comportato lockdown e restrizioni che hanno comportato la chiusura di molti negozi, bar, ristoranti e attività economiche e commerciali, il 2020 ha visto un vero e proprio boom dei pagamenti digitali che, secondo i dati analizzati dall'Osservatorio sui Pagamenti Innovativi della School of Management del Politecnico di Milano, sono aumentati da 29% a 33% del valore complessivo dei pagamenti nel nostro Paese, raggiungendo 5,2 miliardi di transazioni per un valore di 268 miliardi di euro.
Secondo lo studio, i pagamenti tramite carte contactless sono aumentati di più (aumento di 29%), ma anche quelli effettuati tramite dispositivi indossabili e app di pagamento installate su smartphone, aumentati di 80% rispetto all'anno precedente. Questo successo, secondo il rapporto, può essere attribuito tra le altre cose alla possibilità di effettuare pagamenti senza passare fisicamente denaro e carte di pagamento di mano in mano, riducendo così al minimo la possibilità di diffondere o contrarre il coronavirus al momento del contatto.
Ma se la paura del virus e la ricerca di metodi di pagamento in grado di proteggere i consumatori sono stati tra i principali fattori che hanno spinto il boom, spesso sottovalutiamo invece il pericolo rappresentato dalle frodi e dai furti online, che sono anch’essi dei “virus”. E anche se non sono chiaramente paragonabili al Covid, sono comunque pericolosi: non per la salute ovviamente (almeno non direttamente), ma sicuramente per i risparmi delle potenziali vittime.
Per proteggerci dalla pandemia, ormai siamo tutti abituati a mascherine e disinfettanti per le mani, ma proteggerci dai pericoli e dalle insidie del mondo digitale può essere più complesso. Tuttavia, questo problema può essere alleviato da servizi di pagamento che fanno più che funzionare come "portafogli digitali", mettendo al primo posto la sicurezza.
Tra queste spicca sicuramente MuchBetter: oltre alle “solite” autorizzazioni biometriche per le transazioni (ovvero Touch ID o Face ID), l’app fornisce ai consumatori codici CVV dinamici per autorizzare i pagamenti online tramite la carta di debito gratuita associata al proprio conto.
Il codice CVV è il numero di 3 cifre sul retro delle carte di credito che viene richiesto per confermare i pagamenti online. Tuttavia, tale codice non è stampato sulla carta emessa da MuchBetter, perché quando una transazione deve essere autorizzata, viene generato direttamente dall'app installata sullo smartphone e cambia ogni volta. Ciò rende impossibile l'utilizzo dei dati della carta online in caso di furto. Inoltre, MuchBetter utilizza un sistema di revisione automatica delle transazioni per garantire che vengano eseguiti solo i pagamenti legittimi, mentre quelli "sospetti" vengono segnalati.
MuchBetter è anche conveniente: non solo la carta di debito associata al conto può essere richiesta gratuitamente, ma non ci sono commissioni per i trasferimenti di denaro a familiari e amici effettuati tramite app. È superiore ad altri portafogli digitali, perché invece di consentire ricariche solo collegando un conto corrente o una carta di credito, MuchBetter consente anche di "trasformare" il denaro contante in fondi digitali: è sufficiente acquistare un buono Ricarica MuchBetter in uno dei 15.000 punti vendita autorizzati distribuiti in tutta Italia e i fondi saranno caricati sull'app in pochi minuti.
Iniziare a usare MuchBetter è semplicissimo: basta scaricare l'app dall'App Store o da Google Play, creare un account gratuito ed effettuare la prima ricarica per poter entrare nel mondo dei pagamenti digitali MuchBetter. E se ricarichi il tuo wallet acquistando buoni con uno dei metodi di pagamento supportati da Cashback di Stato, potrai anche ricevere un rimborso 10% (fino a un massimo di 150 euro ogni sei mesi).
